La scatola lilla

È piccola ma accogliente, un po’ nascosta, come un tesoro da scoprire. È la libreria Il mio libro in via Sannio 18, a Milano. La proprietaria, Cristina Di Canio, è una giovane appassionata di libri, un vulcano di idee che vi accoglierà con un sorriso e vi lascerà curiosare tra gli scaffali della sua scatola lilla, come ormai gli affezionati chiamano la libreria. Libreria che apre nel novembre 2010, dopo la decisione di Cristina di lasciare un lavoro sicuro ma che non la soddisfaceva, cercando di realizzare un progetto che da sempre l’accompagnava. Con il passare del tempo, grazie a tenacia e passione si è creato un legame speciale con le persone che, ogni giorno, avevano e hanno la possibilità di sperimentare a tutto tondo il piacere della lettura, attraverso le più disparate iniziative.

È piccola ma accogliente, un po’ nascosta, come un tesoro da scoprire. È la libreria Il mio libro in via Sannio 18, a Milano. La proprietaria, Cristina Di Canio, è una giovane appassionata di libri, un vulcano di idee che vi accoglierà con un sorriso e vi lascerà curiosare tra gli scaffali della sua scatola lilla, come ormai gli affezionati chiamano la libreria.

Da Segreta è la notte, in cui sono stati organizzati appuntamenti al buio, in libreria, con diversi scrittori italiani; al poter scegliere e spulciare tra i libri della Libreria del buon romanzo, uno scaffale della scatola lilla in cui ogni volume è corredato da un consiglio letterario di un membro del Comitato segreto, un gruppo di giornalisti, editori, scrittori e insegnanti che, sotto pseudonimo, si sono prestati a questo interessante esperimento. La storia di Cristina è un esempio di come, anche in tempi difficili, si debbano non solo seguire i propri sogni ma difenderli ogni giorno, costantemente con nuove idee e nuovi progetti.

Ed è proprio dalla scatola lilla che è partito un fenomeno diventato virale grazie alla rete. Il 25 marzo entra un cliente, compra David Golder di Irène Némirovsky e lo lascia all’incredula Cristina, dicendole di regalarlo alla prima persona che passerà in libreria. Un gesto spontaneo che diventa una moda adottata anche da altre librerie, una volta messa la foto sul web, corredata dall’hashtag #librosospeso. È una piccola magia, alla quale ho assistito nella scatola lilla. Davanti ai mie occhi è entrata una ragazza e ha lasciato sospeso Stoner il romanzo cult di John Williams che ho ricevuto una volta finita la chiacchierata con Cristina.

Ed è proprio dalla scatola lilla che è partito un fenomeno diventato virale grazie alla rete. Il 25 marzo entra un cliente, compra David Golder di Irène Némirovsky e lo lascia all’incredula Cristina, dicendole di regalarlo alla prima persona che passerà in libreria. Un gesto spontaneo che diventa una moda adottata anche da altre librerie, una volta messa la foto sul web, corredata dall’hashtag #librosospeso.

A mia volta, ho lasciato un libro a cui, per diversi motivi, sono molto legata, I Melrose: una raccolta di quattro romanzi di ispirazione autobiografica scritti dall’inglese Edward St Aubyn. Sono uscita dalla libreria felice, con la mia copia stretta tra le mani e la storia di Cristina, una storia bellissima di sogni realizzati e difesi, una scatola lilla e tanti libri regalati a sconosciuti, da raccontare.

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