Kazuo Ishiguro: chi è il Premio Nobel per la Letteratura 2017

Gioia grande, gioia infinita. Sbaragliando ogni possibile previsione e scommessa, il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2017 è lo scrittore Kazuo Ishiguro con la seguente motivazione:

«Nei suoi romanzi ha scoperto l’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo».

Per chi ancora non avesse letto i suoi libri – che potete definire a piacimento meravigliosi, angoscianti, tremendi, struggenti o semplicemente «letteratura» – questo è un buon momento per farlo.

Ecco un breve identikit del nuovo Premio Nobel:

  1. Nato a Nagasaki nel 1954, all’età di sei anni si trasferisce in Gran Bretagna con la famiglia.
  2. Scrive in lingua inglese e si firma con il cognome preceduto dal nome.
  3. Nel 1989 vince il Booker Prize per il secondo romanzo – Quel che resta del giorno – dal quale è stato tratto il film omonimo per la regia di James Ivory, con Anthony Hopkins.
  4. Insieme a Salman Rushdie e Hanif Kureishi è considerato uno degli autori che, pur non essendo nati in Gran Bretagna e di madrelingua inglese, hanno rinnovato più di tutti la letteratura britannica introducendo nuovi elementi stilistici e uno sguardo diverso sul mondo.
  5. Da Non lasciarmi viene tratto il film omonimo di Mark Romanek. Il libro diventa un best seller ed è considerato dal Times uno dei migliori romanzi in lingua inglese dell’anno. Io aggiungo che è uno dei più belli che abbia mai letto nella mia vita.
  6. Kazuo Ishiguro ha scritto tutti i suoi romanzi in prima persona. I primi due sono ambientati in Giappone – un Giappone immaginario, modellato sull’idea che si era costruito vivendo nel Regno Unito.
  7. Nel 1990 dichiarò che se avesse scritto sotto pseudonimo nessuno se ne sarebbe accorto.
  8. Il suo ultimo romanzo è Il gigante sepolto. Un testo mitologico, che si ispira alle antiche leggende e ai lavori di  Tolkien ed è ambientato in una Britannia del V secolo popolata da orchi e draghi.
  9. I suoi libri sono tradotti in più di 40 lingue. In Italia sono pubblicati da Einaudi.
  10. Che altro aggiungere? Che l’Accademia oggi mi ha reso proprio felice.

 

 

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