#BlogNotes: Diario di viaggio di Più libri più liberi

Un anno fa ultimavo la tesi. Ingabbiata fra le mura domestiche – tuta, capelli raccolti, cioccolata e disperazione – oscillavo fra momenti di grande entusiasmo e di cupa rassegnazione: sarei riuscita a consegnare in tempo? Sarei stata soddisfatta del lavoro svolto? Nel vortice di moduli da compilare, capitoli da consegnare e scadenze da rispettare, un rimpianto, che andava via via mutando in certezza, si stagliava all’orizzonte: anche quell’anno mi sarei persa Più libri più liberi, la fiera dell’editoria indipendente che si svolge a Roma.

Un evento, che da sempre attirava la mia attenzione, quell’anno si colorava con un reportage a più voci. Un piccolo gruppo di blogger avrebbe monitorato gli stand di alcune case editrici raccontando le nuove proposte e restituendo l’atmosfera frenetica e appassionata a chi non poteva essere presente fisicamente. Il progetto, concepito in collaborazione con Edizioni SUR da Laura Ganzetti, ideatrice del blog Il tè tostato e del gruppo di lettura TwoReaders, si chiamava #BlogNotes.

Non potete immaginare il mio stupore quando quest’anno ho ricevuto una mail di Laura che mi invitava a prendere parte all’iniziativa. Non ho esitato un istante e sono partita alla volta della Capitale. Come sintetizzare il groviglio di giorni appena trascorsi? Un dedalo intricato di scaffali colorati, carta e inchiostro.

Ho pensato che non ci fosse altro posto in cui volevo essere. Se non lì. Circondata da storie da leggere, custodire, raccontare. Nell’abbraccio struggente della letteratura.

Nel panorama sterminato di proposte editoriali, vorrei segnalarvi quattro case editrici che mi hanno stupito e di cui mi sentirete parlare nei prossimi mesi: L’orma editoreLa nuova frontiera66thand2nd, Gran Via. La fiera, oltre ad avermi permesso di testare concretamente la qualità della bibliodiversità italiana – tema ampiamente discusso nell’interessante incontro Davidi e Golia: Mondazzoli ucciderà i piccoli editori? – è stato un susseguirsi di appuntamenti da ricordare: dalla presentazione dell’antologia L’isola delle storie, nata dalle suggestioni che Ventotene ha esercitato su un gruppo di dieci scrittori durante il festival Gita al faro, ideato da Loredana Lipperini; a quella di Ex voto, short novel di Marcello Fois. Un racconto che ha l’eco e la forza di un canto antico.

La fiera, oltre ad avermi permesso di testare concretamente la qualità della bibliodiversità italiana, è stato un susseguirsi di appuntamenti da ricordare.

Il doppio appuntamento con la scrittrice francese Annie Ernaux, riscoperta in Italia grazie al magnifico lavoro de L’orma editore. E ancora, l’incontro nella piccola e leggendaria Libreria minimum fax con Merrit Tierce per festeggiare la tappa finale del tour di Carne viva, prima uscita della nuova collana BIGSur curata da Marco Cassini e Martina Testa.

La scoperta di un piccolo gioiello: L’arte di raccontare, una raccolta di interviste fatte da Caterina Bonvicini e Alberto Garlini a dieci scrittori stranieri. Un libro che non sto semplicemente leggendo, ma che sto sottolineando, stropicciando, assaporando. Perché chiunque ami la scrittura, voglia scoprire il processo creativo che si cela dietro ogni romanzo, rimarrà estasiato di fronte a questo testo pubblicato da Nottetempo.

E quando, nel pomeriggio dell’ultimo giorno di fiera, seduta sui gradini del Palazzo dei Congressi, ho avuto la possibilità di intervistare Lorenzo Flabbi e Marco Federici Solari, fondatori della casa editrice L’orma, ho pensato che non ci fosse altro posto in cui volevo essere. Se non lì. Circondata da storie da leggere, custodire, raccontare. Nell’abbraccio struggente della letteratura.

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