Senza rossetto. L’unico podcast italiano sul femminismo

Femminismo (s.f.): movimento di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne; nel senso più generale, insieme delle teorie che criticano la condizione tradizionale delle donne e propongono nuove relazioni tra i generi nella sfera privata e una diversa collocazione sociale in quella pubblica.

Ha senso nel 2017 parlare ancora di femminismo? Di parità di genere? Di diritti delle donne? La risposta più adatta a questi interrogativi è che parlarne oggi – dopo lo scandalo Weinstein e le narrazioni che vanno da The Handmaid’s Tale Ragazze elettriche passando per la celebre TEDx di Chimamanda Negozi Adichie – non solo ha molto senso, ma che discuterne, rifletterne, ha assunto un significato tutto nuovo. Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ho scelto di incontrare le ideatrici di uno dei progetti più innovativi sul femminismo in Italia: Giulia Cuter e Giulia Perona. È grazie a queste due ragazze se è nato il podcast Senza rossetto.

È un pomeriggio di inizio primavera, Giulia P. ha un contatto con la 27esima Ora – il blog al femminile del Corriere della Sera – e coinvolge Giulia C. in un progetto. Insieme intendono inventarsi qualcosa per celebrare un importante anniversario: sono trascorsi settant’anni da quando le donne italiane hanno avuto diritto di voto. Le coincidenze non esistono: era appena stato messo online l’archivio storico del Corriere della Sera sul sito del quotidiano. Così Giulia & Giulia – amiche da diversi anni – si ritrovano a spulciare tra pagine del passato, molto più vicine a loro (e a noi) di quanto avrebbero mai pensato. La collaborazione con la 27esima Ora alla fine sfuma, ma la voglia di buttarsi a capofitto in un progetto sul femminile ormai c’è.

Perché Senza rossetto?

Scavando a fondo negli articoli dell’archivio ci siamo ritrovate sotto gli occhi una marea di editoriali in cui si parlava del primo voto delle donne. E ovviamente venivano sollevati molti dubbi. Sarebbero state in grado di votare in autonomia? O si sarebbero fatte influenzare dai mariti e dai preti? Non mancavano le esortazioni: le donne dovevano votare per difendere la propria famiglia, il proprio marito e i propri figli. Non certo per difendere loro stesse. Infine, l’ultimo imperativo, ovvero quello di andare a votare struccate. In modo tale da essere sicure di non sporcare la tessera elettorale e, di conseguenza, invalidare il voto. Senza rossetto, appunto.

Quando avete pensato che il mezzo migliore per questo progetto potesse essere il podcast, realizzando così una serie di episodi radiofonici?

Ci siamo conosciute durante i corsi della Scuola Holden. Tra i banchi è nata un’amicizia che continua ancora oggi: proprio lì sono state poste le basi per i nostri lavori successivi. E così, abbiamo elaborato diversi progetti radiofonici con il nostro tutor Flavio Stroppini, che lavora per la Radio Televisione Svizzera. Inutile dirti che lo strumento radiofonico, con le sue infinite possibilità, ci aveva convinto da subito (e ci era piaciuto tantissimo). Abbiamo pensato che partire ideando tre episodi potesse essere l’inizio giusto per il nostro neonato Senza rossetto.

Come si è sviluppata la prima stagione?

Abbiamo individuato tre scrittrici – Violetta Bellocchio, Annarita Briganti e Annalisa De Simone – e abbiamo chiesto loro di provare a mettersi nei panni delle donne che avevano votato per la prima volta. A quel punto abbiamo chiesto a ciascuna di produrre un testo che avrebbero poi letto ad alta voce: ogni inedito sarebbe stato registrato e inserito in una diversa puntata del podcast (ospitato sul network Querty). L’obiettivo era quello di capire se e quanto di queste donne del passato fosse rimasto nelle donne di oggi. Quanto ancora parlassero a noi. È stata una corsa contro il tempo, ma ce l’abbiamo fatta. La prima stagione è uscita – e non poteva essere altrimenti – in una data simbolica, il 2 giugno 2016.

E non è finita qui. Anzi, siete cresciute ed è già disponibile un’intera nuova stagione.

Esatto, la seconda stagione ha portato cambiamenti e novità: ci siamo decise a fare una campagna di crowdfounding – che è andata ben oltre le nostre aspettative –, abbiamo allargato il gruppo di lavoro – con noi Matteo Scandolin, il nostro producer, i musicisti Santelena e Lineette, la nostra illustratrice – e abbiamo aperto una pagina Facebook. Ma non solo: abbiamo iniziato a collaborare con Cosebelle Magazine. Volevamo ampliare il nostro bacino di utenti, seguivamo il magazine e apprezzavamo molto il loro lavoro. Il progetto di media partnership è andato subito in porto. Così, ogni puntata della seconda stagione è stata ripresa e riproposta in un articolo che comprendeva – oltre al podcast – un’introduzione curata da Alessia Ragno e una nostra intervista alle nuove scrittrici coinvolte.

Se la prima stagione era incentrata sul passato, con la seconda abbiamo voluto fare un passo in avanti e catapultarci, senza paura, nel presente. Abbiamo deciso di concentrarci su tutte quelle frasi che – da bambine, ragazze, donne – ci siamo sentite dire almeno una volta. Una sola, nei migliori dei casi. Con noi abbiamo avuto cinque autrici eccezionali: Giulia Blasi (Ma a tuo marito non dà fastidio che guadagni più di lui?), Arianna Giorgia Bonazzi (Ma allora, quando ce lo fai un nipotino?), Elena Stancanelli (Ma dove vai vestita così?). E ancora: Ilaria Gaspari (Chiudi le gambe) ed Ester Armanino (Sei una donna con le palle).

Il passato e il presente, dunque. E cosa vedete nel futuro di Senza rossetto?

Sicuramente una terza stagione. Ci stiamo già lavorando e sarà pronta il 2 giugno 2018. Nel frattempo che fare? Abbiamo deciso di aprire una newsletter che accompagnasse gli utenti per il tempo che li (e ci) separava da questa data importante, ma anche che potesse accogliere tutto quel materiale che non poteva essere inserito nei podcast. Le puntate, infatti – pensate e curate nei minimi dettagli –, hanno una struttura abbastanza rigida che ci obbliga a compiere delle scelte. Ecco che allora tutto il materiale di backstage, le nostre interviste, le recensioni a libri o a film – ma anche i racconti che diverse scrittrici o aspiranti tali hanno iniziato a mandarci spontaneamente – ha finalmente trovato uno spazio appropriato. La troverete nella vostra casella di posta ogni due settimane, rigorosamente di venerdì. Ci siamo lasciate ispirare da diverse newsletter americane. Una su tutte: Lenny Letter di Lena Dunham. Le newsletter stanno ritornando di moda, ci piace pensare che il nostro progetto possa essere un po’ precursore di quello che verrà. Anche perché in Italia manca una newsletter femminista. Anzi, mancava. Ora c’è Senza rossetto.

 

Illustrazioni di  Lineette

 

 

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